sabato 9 marzo 2024

CURA DELLA LUCE

 Ancora soddisfazioni per L'Apostrofo.

Siamo qui a presentarVi l'uscita della silloge poetica:


 " CURA DELLA LUCE" 


BABBOMORTO EDITORE - Collana Farfadé

in copertina: Fabrizio Valdambrini, Light Meatballs

(inchiostro su carta, 2023)



Della nostra vice presidente, Antonella Borghini -  Anto Bee



Cura della luce


Mi nascono i crochi

sul vaso nel terrazzo e fra le dita

i fichi acerbi

si impegnano a gioire


A braccia ferme

incrocio sul mio petto

gli occhi miei chiari

-cura della luce-


Recensione della silloge:

Solo a un silenzioso dito di sole

la mia verde anima di linfa

docile si arrende”


Un verso, la chiave per entrare nella lettura della silloge “Cura della luce” di Antonella Borghini - Babbomorto Editore. L’autrice ci porta con se al ritmo del mestolo che gira nel tegame del ragù di Amalia, dentro a un addio che ha il sapore d’uva spina; dal cielo beccato dagli uccelli, a una madre che da quel cielo accarezza con lo sguardo, in un flusso premuroso che tiene fermi gli occhi sui versi e il cuore libero di posarsi sulla bellezza, e ovunque trovi la felicità.


Sono felice

ho camminato nel bosco per tre ore

ho visto un grasso gatto rosso sonnecchiare”.


Il vento, la luna, l’onda ciarlatana, la foglia accartocciata, i sospiri dei girasoli, il frinire morente delle cicale: sono i bagliori di un viaggio che spalanca l’anima mentre germoglia.

La natura danza fuori e dentro, in un raggio incastrato di luna, dentro le conchiglie spaiate, ma anche nella polvere che stizzisce l’occhio. 

L’aria solfeggia al vento, in un dipinto d’inchiostro che prende i suoi colori mentre scorrono i versi.

Alla fine della lettura ci si ritrova lì, sul suo balcone mentre nascono i crochi, in compagnia di una vecchia merla dagli occhi scuri.


A braccia ferme

incrocio sul petto

gli occhi miei chiari

cura della luce – “.


Maggie - Maria Mancino





Dice di lei:

"Poesie fresche, contaminanti, liricamente coinvolgenti, dove l'anima dell'autrice trova l'alcòva adatta, attinente alle sue vibrazioni esistenziali. La Borghini si lascia avvincere da quello che risplende, da quello che fugge attorno a lei, da quello che illumina il viaggio; insomma da tutto ciò che, in maniera più consona, concretizza le sue meditazioni estemporanee, vicine al sentire di ognuno (...); il sentimento eracliteo dell’essere e dell’esistere; il senso della precarietà del giorno si insinua nel pensiero della Borghini; un senso che la porta a vivere, intensamente, ogni frangente della vita; senza distinzioni temporali (...) E la natura aiuta. Con tutta la sua potenza cromatico-allusiva.(...)Un canto che raggiunge questa simbiotica fusione fra anima e parola con l'apporto di figure stilistiche indirizzate ad una armonia di sapore pucciniano. Vere romanze di grande impatto musicale: rime, assonanze, consonanze, allitterazioni, ossimori, enjambements (...) Spartiti di note di avvincente sonorità (...) Tutte concorrono, ognuna coi suoi abbrivi, a tratteggiare un’artista tutta volta a dire di sé tramite una ricerca emotivo-verbale, tramite un percorso tradizionale/innovativo. E quello che soprattutto risalta da questo canto è una curiosità vivace che si alimenta di audaci scoperte. Quelle scoperte che sa donare la Poesia. E la Nostra crede nella Poesia, e le affida il compito di narrare il senso della vita: il nostro esser/ci, i tanti perché, le insicurezze e le palpabili bellezze di un mondo che ci adorna. Un mondo in un verso lavorato, ri/cercato, intrecciato, armato di quella semplicità che il De Sanctis definisce il “cuore della Forma”(...)" - 

(Professor Nazario Pardini - ordinario di Letteratura Italiana. Scrittore Poeta.

Prof. Nazario Pardini

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