Ancora soddisfazioni per L'Apostrofo.
Siamo qui a presentarVi l'uscita della silloge poetica:
" CURA DELLA LUCE"
BABBOMORTO EDITORE - Collana Farfadé
in copertina: Fabrizio Valdambrini, Light Meatballs
(inchiostro su carta, 2023)
Della nostra vice presidente, Antonella Borghini - Anto Bee
Cura della luce
Mi nascono i crochi
sul vaso nel terrazzo e fra le dita
i fichi acerbi
si impegnano a gioire
A braccia ferme
incrocio sul mio petto
gli occhi miei chiari
-cura della luce-
Recensione della silloge:
“Solo a un silenzioso dito di sole
la mia verde anima di linfa
docile si arrende”
Un verso, la chiave per entrare nella lettura della silloge “Cura della luce” di Antonella Borghini - Babbomorto Editore. L’autrice ci porta con se al ritmo del mestolo che gira nel tegame del ragù di Amalia, dentro a un addio che ha il sapore d’uva spina; dal cielo beccato dagli uccelli, a una madre che da quel cielo accarezza con lo sguardo, in un flusso premuroso che tiene fermi gli occhi sui versi e il cuore libero di posarsi sulla bellezza, e ovunque trovi la felicità.
“ Sono felice
ho camminato nel bosco per tre ore
ho visto un grasso gatto rosso sonnecchiare”.
Il vento, la luna, l’onda ciarlatana, la foglia accartocciata, i sospiri dei girasoli, il frinire morente delle cicale: sono i bagliori di un viaggio che spalanca l’anima mentre germoglia.
La natura danza fuori e dentro, in un raggio incastrato di luna, dentro le conchiglie spaiate, ma anche nella polvere che stizzisce l’occhio.
L’aria solfeggia al vento, in un dipinto d’inchiostro che prende i suoi colori mentre scorrono i versi.
Alla fine della lettura ci si ritrova lì, sul suo balcone mentre nascono i crochi, in compagnia di una vecchia merla dagli occhi scuri.
“A braccia ferme
incrocio sul petto
gli occhi miei chiari
– cura della luce – “.
Maggie - Maria Mancino
Dice di lei:
"Poesie fresche, contaminanti, liricamente coinvolgenti, dove l'anima dell'autrice trova l'alcòva adatta, attinente alle sue vibrazioni esistenziali. La Borghini si lascia avvincere da quello che risplende, da quello che fugge attorno a lei, da quello che illumina il viaggio; insomma da tutto ciò che, in maniera più consona, concretizza le sue meditazioni estemporanee, vicine al sentire di ognuno (...); il sentimento eracliteo dell’essere e dell’esistere; il senso della precarietà del giorno si insinua nel pensiero della Borghini; un senso che la porta a vivere, intensamente, ogni frangente della vita; senza distinzioni temporali (...) E la natura aiuta. Con tutta la sua potenza cromatico-allusiva.(...)Un canto che raggiunge questa simbiotica fusione fra anima e parola con l'apporto di figure stilistiche indirizzate ad una armonia di sapore pucciniano. Vere romanze di grande impatto musicale: rime, assonanze, consonanze, allitterazioni, ossimori, enjambements (...) Spartiti di note di avvincente sonorità (...) Tutte concorrono, ognuna coi suoi abbrivi, a tratteggiare un’artista tutta volta a dire di sé tramite una ricerca emotivo-verbale, tramite un percorso tradizionale/innovativo. E quello che soprattutto risalta da questo canto è una curiosità vivace che si alimenta di audaci scoperte. Quelle scoperte che sa donare la Poesia. E la Nostra crede nella Poesia, e le affida il compito di narrare il senso della vita: il nostro esser/ci, i tanti perché, le insicurezze e le palpabili bellezze di un mondo che ci adorna. Un mondo in un verso lavorato, ri/cercato, intrecciato, armato di quella semplicità che il De Sanctis definisce il “cuore della Forma”(...)" -
(Professor Nazario Pardini - ordinario di Letteratura Italiana. Scrittore Poeta.
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